martedì 16 giugno 2009

A LUGLIO IL PRIMO CIAK DEL FILM “CON GLI OCCHI DI UN ALTRO”


Ancora una notizia dall'isola di Triscele.



Con la regia di Antonio Raffaele Addamo inizieranno i primi di luglio le riprese del film “Con gli occhi di un altro”, tratto dal testo poetico di Cetta Brancato “19 luglio 1992”, scritto dopo la strage di via D’Amelio in cui caddero uccisi Paolo Borsellino e la sua scorta. Il film avrà il sostegno dell’Apq “Sensi contemporanei”, l’Accordo di Programma Quadro stipulato dalla Regione Siciliana, dal Ministero dello Sviluppo Economico e dal Ministero Beni e Attività Culturali-DG Cinema. La gestione operativa è affidata al Dipartimento Regionale dei Beni Culturali e Ambientali, dell’Educazione Permanente e dell’Architettura e Arte Contemporanea, alla Sicilia Film Commission e a Cinesicilia srl. Del testo della Brancato Andrea Camilleri ha scritto che “è un poema che rende omaggio a un sacrificio, ma è soprattutto un inno a quello che Merleau-Ponty chiamava l’unico eroe tragico possibile dei nostri giorni: l’uomo, quell’uomo che continua a fare quel che fa credendovi e pur sapendo perfettamente che lo scacco, il fallimento, la sconfitta sono in ogni momento in agguato”. E il regista Antonio Raffaele Addamo parlando della trasposizione cinematografica ha aggiunto che “la cifra poetica e onirica del testo allontana la dimensione del film d’azione” e che nel film “non si tratterà della rappresentazione di una strage per mano mafiosa. (…) Il testo è un accorato urlo d’amore per questa terra di Sicilia e per i suoi martoriati abitanti che non scade mai nell’autocommiserazione”. Dal canto suo Cetta Brancato ha affermato tra l’altro che “la sceneggiatura renderà in immagini cinematografiche un dramma civile contemporaneo”. Le musiche originali del film sono del compositore siciliano Marco Betta che si servirà di materiali melodici ispirati alle antiche culture musicali mediterranee. La troupe che collaborerà alla realizzazione della pellicola è tutta siciliana: produttrice Daniela La Guardia, produttrice esecutiva Silvia Scerrino, direttrice della fotografia Irma Vecchio, costumista e art-director Dora Argento. Siciliani anche gli attori e il cast tecnico.

mercoledì 15 aprile 2009

NUOVA VITA PER IL MERCATO DELLE PULCI





Dal 5 aprile ha preso il via a Palermo la Rassegna “Antiquari e artigiani al mercatino delle Pulci”, appuntamento domenicale promosso dai rigattieri dell’antico mercato, in accordo con il “Comitato amici di Corso Carlo Alberto Amedeo”, per rilanciarne l’attività oggi compromessa dal degrado del quartiere Papireto dove il mercato ha sede. Gli stessi mercanti hanno contribuito, sia economicamente che con interventi organizzativi, alla contemporanea riapertura al pubblico della Catacomba di Porta D’Ossuna, sito del quinto secolo dopo cristo, scavato nella roccia di calcarenite gialla. La denominazione di “mercato delle pulci” identifica universalmente tutti i mercatini permanenti di antiquariato minore che hanno sede in quasi tutte le capitali d’Europa e/o nei capoluoghi di regione, sia orientali che occidentali. Sotto l’egida del progetto “Mercati a vocazione naturale”, l’Unione Europea sta svolgendo un’operazione di classificazione per salvaguardarne l’identità e conservare la storia artigianale del Vecchio Continente. Il mercato del Papireto, che ha sessanta anni di storia alle spalle, rischia di scomparire a causa di molteplici fattori: il moltiplicarsi di fiere e mostre rionali, il degrado del vecchio quartiere, la mancata fruizione dei beni artistici e archeologici della zona. Il Comitato di Corso Alberto Amedeo e la Pontificia Commissione di Archeologia Sacra, proprietaria della Catacomba di Porta D’Ossuna, hanno ottenuto l’apertura dello storico sito in contemporanea con la rassegna domenicale degli antiquari delle “Pulci”. La Catacomba, che è un ex cimitero cristiano, nel 1500 venne tagliata in due a causa dei lavori urbanistici spagnoli, la parte oggi visitabile è un’area di 60x40 metri e rappresenta un’importante testimonianza storica e artistica rimasta sconosciuta alla maggioranza dei cittadini. E’ volontà del Comitato di Corso Alberto Amedeo far riaprire al pubblico il “corridoio dei bastioni”, l’antico camminamento sotterraneo che la leggenda vuole sia stato il percorso dei Beati Paoli. Le associazioni interessate al progetto per la riattivazione dei siti dell’area Papireto chiederanno l’intervento della regione affinché il Mercatino delle Pulci possa rientrare nell’elenco dei Mercati a vocazione naturale e ottenere così il sostegno dell’Unione Europea.

lunedì 6 aprile 2009

LA SICILIANA RIBELLE




Ci sono figure femminili anonime che con i loro piccoli gesti riescono in qualche modo a creare una cesura fra la morale del tempo in cui vivono e quella che dal loro atto scaturisce. Nel 1965 una giovane ragazza siciliana viene rapita, violentata e segregata per alcuni giorni da uno spasimante respinto. Al suo rilascio la società nella quale vive si aspetta che lei sposi il suo violentatore per “lavare” l’onta che ha subito, ma Franca Viola, questo il suo nome, si rifiuta di assecondare una consuetudine barbara legittimata dalle istituzioni. Scoppia il caso, la sua famiglia subisce intimidazioni e aggressioni, ma la giovane non cede e con la sua decisione sovverte un ordine sociale codificato, fino al punto di far cambiare la legge sul “matrimonio riparatore”. Circa trent’anni dopo, nell’ultimo decennio del ‘900, un’altra giovane siciliana sarà la tragica protagonista di una vicenda paradigmatica per l’evoluzione della lotta contro i sistemi mafiosi. Rita Atria ha solo dodici anni quando la mafia le uccide il padre, modesto boss di quartiere in una piccola città in provincia di Trapani. Alla figura del padre sostituisce allora quella del fratello Nicola e a lui si lega con particolare affetto. Da lui riceve delle confidenze sulla cosca che ha assassinato il loro genitore, perché anche Nicola fa parte del “sistema”. Ma è quello che viene definito un “pesce piccolo” e al primo sgarro viene liquidato anche lui. La ragazza comincia a riflettere sulla questione mafia e, dopo l’uccisione del fratello, nonostante gli ammonimenti e le minacce decide di raccontare tutto quello che sa al giudice Borsellino. Rita viene trasferita a Roma dove, ripudiata dalla madre, vive in completa solitudine. Nella città sconosciuta la ragazza spera di poter superare la rabbia e l’infelicità per essere nata in una famiglia il cui codice morale è il silenzio e l’omertà; conosce un giovane col quale si fidanza, tiene un diario dove riversa l’amarezza per le conseguenze che il suo senso di giustizia le ha arrecato, testimonianza del suo crudele percorso per la lotta contro Cosa Nostra. L’unico contatto che le resta con il mondo della legalità è quello con Paolo Borsellino. Ma sopraggiunge un tragico evento: la strage di via D’Amelio, che le porta via anche questa consolazione. Con la morte del giudice Borsellino l’esilio di Rita diventa un deserto senza speranza; assalita dallo sconforto la giovane si uccide. Al suo funerale nessuno della famiglia, la solitudine va oltre la morte, raggiunge il dileggio quando la madre si reca sulla sua tomba e a colpi di martello ne frantuma la lapide. Ma il suo coraggio nella decisione di collaborare con la giustizia assume agli occhi della legge un valore particolare che darà vita ad una nuova figura giuridica, quella di “testimone di giustizia”, riconosciuta legislativamente con la legge 13/2/2001 n.45.
Da questa vicenda prende lo spunto il film di Marco Amenta, La siciliana ribelle, che è stato accolto con calore dal pubblico alla Festa del cinema di Roma, ma che all'uscita nelle sale ha suscitato molte polemiche e reazioni negative da parte dei familiari della Atria.

martedì 31 marzo 2009

Cristina Ali Farah a Palermo


Giovedì 2 aprile alla libreria Modusvivendi di Palermo incontro con la scrittrice italo-somala Cristina Ubah Ali Farah, autrice del romanzo Madre piccola, edito da Frassinelli, a cui è stato assegnato il Premio Vittorini 2008. Cristina Ali Farah è nata a Verona nel 1973, da padre somalo e madre italiana. A tre anni si è trasferita con la famiglia a Mogadiscio dove ha frequentato una scuola di lingua italiana. Nel 1991, a causa della guerra civile, è stata costretta a fuggire e a rifugiarsi per alcuni anni a Pécs, in Ungheria. In seguito ha vissuto a Verona, per stabilirsi infine a Roma dove attualmente vive e dove si è laureata in lettere presso l’Università La Sapienza. Dal 1999 si occupa di educazione interculturale rivolta a studenti, insegnanti e donne migranti. Suoi racconti e poesie si trovano su antologie e riviste quali, fra altre, Nuovi Argomenti, Quaderni del 900, Pagine, Sagarana, Caffè. Nel romanzo Madre piccola Ali Farah affronta il problema della diaspora somala attraverso tre personaggi, due donne -Domenica e Barni- e un uomo –Taageere- le vicende dei quali fungono da griglia per attraversare vent’anni di storia somala e in parte italiana. Tre vite di transfughi alle prese con la difficoltà di ritrovare una collocazione territoriale dopo la disintegrazione del loro paese e con lo smarrimento dei valori culturali cui facevano riferimento. Dalle loro voci emerge la delusione per l’assenza di vere leggi sul diritto d’asilo nei paesi in cui sono accolti e la consapevolezza che l’emigrazione è soltanto un male necessario.

lunedì 30 marzo 2009

I vincitori del Premio Mondello


La 35esima edizione del Premio Letterario Internazionale Mondello-Città di Palermo ha designato i nuovi vincitori per l'anno in corso. Ad aggiudicarsi il prestigioso riconoscimento per la sezione "opera di autore italiano" sono stati: Mario Desiati con il romanzo "Il paese delle spose infelici", edito da Mondadori; Tiziano Scarpa con "Stabat mater", edizione Einaudi, e Osvaldo Guerrieri con il libro "La insaziabile", pubblicato da Guanda. Per la sezione poesia è stato premiato Gregorio Scalise per la raccolta "Poesie scelte 1968-2007", edito da Sossella; il premio opera prima è andato a Carlo Carabba per "Gli anni della pioggia", edizione Pequod. L'autore straniero a cui è andato il premio internazionale è Viktor Erofeev per il libro edito da Einaudi "Il buon Stalin".

sabato 28 marzo 2009

L'ora della terra

Anche la Sicilia aderisce all’edizione 2009 di “Earth Hour-L’ora della terra”, iniziativa che coinvolge tutto il pianeta, voluta dal Wwf tre anni fa e che quest’anno interessa 1.500 città di ogni parte del mondo di cui cento in Italia. Stasera, sabato 28 marzo, dalle 20,30 alle 21,30, a Palermo sarà al buio Piazza Pretoria; è previsto anche lo spegnimento della Valle dei Templi di Agrigento. L’ora della terra farà il giro del mondo e attraverserà tutti i fusi orari, coinvolgendo i luoghi-simbolo delle maggiori città in una specie di abbraccio oscuro. A spegnersi per prime sono le isole Chatham, al largo della Nuova Zelanda; la prima grande metropoli ad oscurarsi è Sidney e l’ultima Las Vegas.

mercoledì 25 marzo 2009

I CENTO ANNI DEL FUTURISMO CELEBRATI A PALERMO



Il centenario della nascita del Movimento Futurista sarà celebrato anche a Palermo, che ne fu uno dei centri propulsori e rappresentò un punto di riferimento per alcuni degli artisti che vi aderirono. All’inizio del Novecento e per tutta la sua prima parte la città accolse con entusiasmo le istanze di quell’avanguardia che proponeva modelli innovativi nel quadro delle espressioni artistiche, sia di stampo visivo che di scrittura. Per l’occasione l’amministrazione comunale ha predisposto una serie di iniziative che a partire da sabato 14 marzo si svilupperanno nel corso dell’anno. Il “pacchetto” è costituito da un itinerario storico-artistico attraverso tre luoghi che conservano testimonianze futuriste; un documentario d’epoca dell’Istituto Luce; uno spettacolo organizzato dal Teatro Biondo Stabile di Palermo; un annullo postale; dei laboratori didattici per i bambini; un convegno e una mostra delle riviste, dei cimeli e dei carteggi del periodo. L’itinerario prende l’avvio dalla Galleria d’Arte Moderna, dove sarà proiettato un filmato sul Futurismo, proveniente dall’Istituto Luce, dal titolo “Impressioni di vita n.1- Ritmi di stazione”, che racconta una giornata nel mondo d’acciaio di una stazione ferroviaria. A seguito si svolgerà una visita per ammirare alcune opere del pittore Pippo Rizzo, che fu animatore e leader dei futuristi siciliani. Seconda tappa il Palazzo delle Poste di via Roma che per l’occasione aprirà al pubblico la sala delle conferenze dove si potranno ammirare gli arredi e le opere di Tato(Guglielmo Sansoni) e di Benedetta Cappa Martinetti. Concluderà il percorso la visita a Villa Zito, sede della Fondazione Banco di Sicilia-Museo Mormino, dove si trovano le collezioni permanenti di molti artisti fra cui Pippo Rizzo. Gli itinerari avranno luogo due volte al mese. Per informazioni dettagliate sui giorni e gli orari e per le prenotazioni si potrà visitare il sito internet della Civica Galleria d’Arte Moderna all’indirizzo http://www.galleriadartemodernapalermo.it/ .
Nel mese di maggio andrà in scena lo spettacolo del teatro Biondo con la regia di Umberto Cantone, la scenografia di Pietro Carriglio e gli attori della Compagnia dello Stabile. Ad ottobre la Società Siciliana per la Storia Patria ospiterà un convegno sul Futurismo e sul clima culturale dell’epoca con preziosi documenti del periodo, in parte provenienti dall’archivio storico, in parte messi a disposizione dalla dott.ssa Anna Maria Ruta, studiosa del Futurismo, e in parte forniti dalla stessa Società per la Storia Patria.